LA TEORIA


Il pensiero di Emilio Bevilacqua (che risale al 1999)

Principi del Kenju

di soke Bevilacqua, 1999
Depositati in sede AIKK, 21/06/2001

  1. 1. Tutto e' relativo.
  2. 2. Tutto e' relativo nell'esperienza e nello studio delle arti marziali.
  3. 3. Tutto e' relativo negli stili, scuole, metodi o sistemi di combattimento.
  4. 4. Non esiste un metodo o sistema migliore o peggiore, ma esistono uomini migliori e uomini peggiori.
  5. 5. La massima espressione di un metodo o sistema, non e' il sistema in se', ma quello che l'uomo riesce ad esprimere con quel sistema, i suoi movimenti sono testimonianza del metodo o sistema. Nota: solo con questo metro si potra' inseguire una giusta e seria crescita marziale.
  6. 6. La vera efficacia di un metodo o sistema e' visibile sempre e solo attraverso le movenze dell'uomo, attraverso le capacita' e creativita' dell'esecutore, del maestro o guida.
  7. 7. Al di la' del sistema o stile nello specifico, se nell'esecuzione del maestro traspare armonia, velocita', forza, equilibrio, padronanza, allora quella e' una giusta "via" e non vi e' inganno.
  8. 8. Al di la' del sistema o stile nello specifico, se il maestro non e' in grado di far provare emozioni allo studente: se il maestro non ha movenze puntuali nella traiettoria come nella forza, nella velocita' come nell'equilibrio, se non soddisfa a tutte le domande, se la sua azione non e' impeccabile, se esprime solo col verbo quello che non riesce ad esprimere coi fatti, allora quella e' di sicuro una via piena di inganni.
  9. 9. Come diceva Ed Parker, l'evoluzione fa parte integrante della natura delle cose e non avra' mai fine, l'evoluzione di uno stile e' plausibile come l'evoluzione dell'arte marziale, come l'evoluzione stessa dell'uomo. E sono quindi plausibili crescita, sviluppo e adattamento di uno stile, di un metodo o sistema a seconda dei contesti, del periodo, e delle realta' accademiche.
  10. 10. L'importante e' che in ogni evoluzione di un arte marziale, di uno stile, di un metodo o sistema, ci sia sempre quella sana crescita, e uno sviluppo teso ad arricchire l'arte marziale di origine, lo stile, il metodo o sistema.
  11. 11. L'importante e' che in ogni evoluzione di un arte marziale, di uno stile, di un metodo o sistema, ci sia sempre quel maestro, quella guida autorevole e saggia (con movenze piu' convincenti del suo verbo) a dirigere quel cambiamento, affinche' non ci siano sviluppi fittizi di falsa o errata o inesatta evoluzione.
  12. 12. Evoluzione vuol dire progresso e miglioramento, arricchire qualunque arte marziale, stile, metodo o sistema, di concetti, nozioni e "fatti", deducibili solo con movenze puntuali.
  13. 13. Le arti marziali, gli stili e i metodi o sistemi sono invenzioni dell'uomo. Come le federazioni, associazioni e organizzazioni delle stesse.
  14. 14. L'uomo per sua natura e' in continua evoluzione e cambiamento, questa e' una logica conseguenza dell'evoluzione stessa di un arte marziale, stile, metodo o sistema.
  15. 15. Evoluzione non sempre vuol dire miglioramento.
  16. 16. Migliorare vuol dire riflettere con profonda razionalita', guardare al vero valore e allo spirito di ogni azione.
  17. 17. L'eccellenza si ottiene quando, al di la' dell'arte marziale, stile, metodo o sistema nello specifico, si raggiunge l'armonia tra pensiero e azione: armonia di pensiero che si traduce sempre in armonia di movimento.
  18. 18. L'armonia assoluta porta verso l'Eccellenza, questa si ottiene con la crescita spirituale.
  19. 19. Attraverso una crescita spirituale si puo' sperare di varcare la soglia da molti chiamata "seconda natura".
  20. 20. Non bisogna mai confondere questa "soglia" con il talento di un uomo.
  21. 21. Dove tutto e' relativo, dove nulla e' scontato, a volte quello che ci sembra impossibile puo' diventare possibile.

Soke MHOF Emilio Bevilacqua