BIOGRAFIA


Fatti ufficiali documentati.

Dallo Staff MMA ACADEMY
& Ufficio stampa A.I.K.K.

Capitolo Quarto

Emilio reduce dai mondiali di Monaco, si trova nel periodo di sfrenata ricerca al lavoro e partecipa a diversi concorsi pubblici, da sottufficiale nei Carabinieri a sottufficiale in Marina Militare. Vince il concorso di allievo sottufficiale in Marina, e si accinge a prestare servizio presso le scuole CEMM di Taranto. Con grande forza di volontà, l'allievo sottufficiale Bevilacqua si impegna in servizi di guardia, marce, poligono, addestramenti, e, anche in quel contesto, si mette in mostra: il Capitano di corvetta Capparucci lo impiega per il lavoro di Logistica in ufficio segreteria 89/VA. Dopo colloquio con il comandante delle scuole CV Mario Lucidi, l'allievo viene inserito nel gruppo sportivo, allenandosi nel piccolo dojo del comprensorio (adibito a judo). Si fa notare per le sue capacita, apre il settore ju-jitsu per pochi amatori, a fine aprile 1990 passa 3'dan con la qualifica di istruttore militare di ju-jitsu. Viene trasferito a La Spezia. Una parentesi di quattro anni in Marina gli garantisce un approfondimento nei sistemi di Lotta diciamo "alternativi": troverà pratico studiare metodi israeliani seguendo corsi esterni, la sua mansione, infatti, gli permetterà di prendere contatti con la Idf-sy Israeli pt.group per training a Holon e Ramat Gan, di seguito all’accademia israeliana di Haifa. Conseguira' brevetti di krav-maga, specializzandosi in coltello e difesa rapida. Durante questa esperienza, durante full-immersion e aggiornamenti esterni, il sottufficiale Bevilacqua diventa istruttore Lcc, Lotta corpo a corpo. Nel 1991 inaugura il suo primo dojo di kenpo (dragon dojo) a La Spezia, in un piccolo spazio all'interno di un cortile, conciliando vita militare e arti marziali, diventando il pioniere in Italia del sistema di Kenpo Ed Parker. Quello stesso anno presenta il suo metodo alla manifestazione di Forte dei Marmi, un misto di jutai e kenpo.

Nel gennaio 1993, codifica un sistema per ottimizzare la preparazione al combattimento, lo chiama UDK, la particolarità del metodo è il rapido condizionamento alla lotta. Agli inizi di marzo 1993, Bevilacqua si trova a dover decidere tra karate e vita militare, sceglie di congedarsi dalla Marina per passare 'professionista' di karate non-tradizionale. Emilio si congeda il 22 aprile 1993. E si dedica a competizioni di karate 'pro' (professionisti), gare poco conosciute in Italia, ma una realtà consolidata all'estero, soprattutto nel nord-est europa.

Nota: I mondiali di "karate pro" sono mondiali open che si svolgevano ogni quattro anni (nel 2006 furono inquisiti per mancanza di regole ben definite).

Nel dicembre 1993, Emilio torna in Giappone per sostenere sessioni di Jutai con sensei Takeshi, direttore del Dojo di Kobe, in totale farà quattro giorni di seminario.

Al rientro in Italia, diffonde il suo personale "metodo" tenendo seminari nel centro e sud-Italia, provando anche ad affiliarsi a club diversi per ottenere visibilita'. Quell'anno affilia il suo metodo alla Gks.I - gakko karate shotokan Italia - una società fondata dal maestro Cosimo Cavallo, definito 'singolare' per usi e costumi. Cavallo decide di aprire il settore kenpo all'interno del suo organico, Emilio insegnerà in un paio di palestre, la Tsunami club di Taranto e la Narciso club di Leporano. In quel periodo conoscerà alcuni arroganti istruttori e cinture nere che saranno umiliati sul tatami. L'anno seguente, dopo un paio di sessioni in Israele, e il conseguimento del brevetto rapid assault tactics, Bevilacqua si trasferisce a Busto Arsizio.

Nel 1994 Emilio conosce l'istruttore di ju-jitsu Vittore Dal Bon, e si apre il capitolo più importante della sua vita di docente. Infatti, dopo averlo sbalordito con le sue sequenze tecniche e la velocità di braccia, lo invita sportivamente a condividere insieme lo stesso corso presso la ProPatria Judo club di via Dante 5 a Busto Arsizio: il corso si chiamerà 'kenpo-jujitsu'. L'anno successivo, su consiglio di Dal Bon, affilierà il neo-metodo ad AIJJ - associazione italiana ju-jitsu, un gruppo di Genova nato dalla scissione della Fikteda, il cui scopo era diffondere il metodo Bianchi (anche per questo motivo ci resta affiliato un solo anno).

Nel 1995, il Maestro Bevilacqua iscrive la scuola di Kenpo alla prima storica organizzazione italiana di kenpo-karate, la Ikka Italia, nata dalla passione comune e trasformata in seguito in AIKK - Associazione Italiana Kenpo Karate (con all'epoca presidente Marco Gabbani).

Nota: È doveroso menzionare il contributo tecnico e lo sviluppo che il Maestro Emilio Bevilacqua è riuscito a dare. Oggi, la ProPatria Judo club di Busto Arsizio, trasferitasi in via settembrini, grazie ai corsi di Kenpo e arti marziali miste di Bevilacqua, risulta essere uno dei club più ricercati, ancora oggi in crescente attività. La scuola offre corsi di aggiornamento per istruttori, lezioni collettive per esperti e profani, seminari di grande interesse come 'difesa da coltello', arte della 'spada giapponese', kenpo antico, stage a tema di autodifesa dedicati a donne, civili, militari, a forze dell'ordine. Nel corso degli anni la scuola di Bevilacqua è stata sede di pellegrinaggio da tutta Europa, è stata sede di stage internazionali e corsi di formazione avanzata. Dal 2010 il dojo della ProPatria è anche sede di allenamento del 'centro studi arti marziali miste' e dal 2015 è Honbu Dojo in Italia di Kyokushin Karate, e nonostante le invidie di tanti, continua a educare artisti del combattimento, preparare atleti anche di MMA, formare professionisti di 'difesa reale' con corsi specifici e istruttori qualificati.

Nel 1995 gli viene vidimato il grado di SOKE (caposcuola) del suo metodo di Kenpo, la nomina arriva da Sato, la firma del documento è del GM Fumio Nagae. Lo stesso anno, Bevilacqua viene chiamato a coordinare la sicurezza per concerti ed eventi, un’opportunità di fondi per i suoi corsi di aggiornamento. Durante questa fase di ulteriore crescita, Emilio volgerà uno sguardo al gracie jiu-jitsu di Helio Gracie. Esaminato in privato, Emilio si certifica GJJ al termine di uno stage ma si rende conto di tante cose, tra cui la superficialità, infatti, quando gli viene chiesto cosa ricorda di quella esperienza, risponderà "una parcella esagerata".