BIOGRAFIA


Fatti ufficiali documentati.

Dallo Staff MMA ACADEMY
& Ufficio stampa A.I.K.K.

Capitolo Dodicesimo

Anno 2003. Emilio Bevilacqua diventa "uomo immagine" di DesmoVip Ducati, con Brigitte Nielsen madrina dell'evento. Il direttore marketing Maurizio Carlet e il presidente Federico Minoli di Ducati Motor SpA accolgono le iniziative di Bevilacqua con entusiasmo, con spirito di reciproca collaborazione. Emilio sarà coinvolto a fare il presidente di giuria durante la serata di beneficenza "miss Ducati" presso il castello di Carimate il 28 e 29 giugno 2003, con Antonio Rossi, Igor Cassina e autorità locali, tra cui il sindaco di Tradate, Stefano Candiani, gli assessori di Carimate, tutti coinvolti da un eccellente Bevilacqua-promoter.

Successivamente, presso la nota fabbrica di Bologna, Emilio sarà chiamato ospite d'onore all'inaugurazione del DesmoVip owners-club con Linus di radio Deejay. Il servizio fotografico di Emilio Bevilacqua con Ducati Monster-S4 verrà pubblicato su riviste di settore, riportato su un dvd demo e sul sito del fan club: www.emiliobevilacqua.com

Nel febbraio 2004, dopo delibera del consiglio direttivo AIKK, Emilio si riconferma direttore tecnico nazionale e predispone un dettagliato programma di self-defence. Quell'anno, con i suoi progetti di educazione allo sport e con la preparazione agli europei 2005, Emilio Bevilacqua viene definito dalla stampa "L'ultimo Samurai".

Gli assessori allo sport Francesco Scopelliti e Gianluca Rinaldin, del Comune di Como e della Provincia di Como, invitano Emilio Bevilacqua a testimoniare i valori dello sport attraverso un tour Educativo presso le scuole elementari e medie della provincia di Como. L'invito viene ufficializzato da lettera datata 20 aprile 2004 del Comune e della Provincia di Como. Ancora un'esperienza che Emilio svolge con entusiasmo attraverso la sua disponibilità, e la messa in onda di alcuni video, svolgendo il tour presso diverse scuole della provincia insieme ai colleghi dello sport Sandro Gamba del basket e Daniele Gilardoni del canottaggio.

Emilio, convocato a Palazzo di Città a Taranto, il 9 marzo 2004 riceve gli onori dalla sua città natale, precisamente dal sindaco Di Bello, ne parleranno tutti i giornali locali. Dopo la conferenza stampa, viene candidato all'investitura di ambasciatore della città di Taranto nel mondo, una sorpresa. Il regolare contratto da firmare, redatto dall'avvocato Simona Brandolese di Legnano, dopo tutta una serie di documenti, verrà espletato a seguito della comunicazione di Licciardello del Comune di Taranto, il 7 ottobre 2004. Si trattava di un ruolo senza alcun compenso, un ruolo a titolo gratuito, per il bene della sua città natale. Dopo la delibera della giunta comunale espletata il 1'ottobre 2004, che approvava la nomina di Emilio Bevilacqua ad "Ambasciatore dell'immagine e delle caratteristiche specifiche della città di Taranto", in attesa di quell'investitura ufficiale che si sarebbe dovuta concludere con la firma del sindaco, il Comune di Taranto, ad un tratto scomparve (come scrissero il 'Corriere del Giorno', 'Taranto Sera', e altre testate giornalistiche).

Una nomina di Ambasciatore che, purtroppo, non si concluderà mai. Bevilacqua sarà il primo a denunciare questa mancanza di serietà evidente e tangibile con 'lettera aperta' ai giornali locali, e con un fax del suo legale indirizzato proprio al Comune di Taranto, evidenziando perplessità in merito ad una politica di false promesse, e temendo sulla sorte della città (come scrisse 'La Gazzetta del Mezzogiorno' del 10.08.2005, come scrisse 'Il Corriere del Giorno' del 12.08.2005).

Il seguito gli diede perfettamente ragione, ed è storia.

Nota: Il sindaco Rossana Di Bello si dimette il 18 febbraio 2006 lasciando un dissesto finanziario al Comune di Taranto di 357 milioni di euro. Nel 2004, Emilio Bevilacqua riceverà grande attenzione dalla stampa locale lombarda e pugliese, con la solita invidia dei suoi colleghi marzialisti sempre rigorosamente ignorati dai mass-media italiani.

Carico dei suoi ideali, Emilio, quello stesso anno, si imbatte nel "progetto karate olimpico".

Lo scopo del progetto è quello di fare qualcosa, o meglio, provare a fare qualcosa, per il bene e la crescita del suo sport d'origine, questo al di là di scuole di riferimento o associazioni sportive, al di là dello stile nello specifico, il karate, sport molto sfortunato e caotico, diviso da mille federazioni e club, ma, in ogni modo, sport educativo, meritevole di diventare olimpico come il judo, sport che per popolarità e ideali non è secondo a nessuno. Il karate è uno sport che ha tutti i diritti di ottenere quel riconoscimento olimpico che gli spetta sin dal lontano '88, quando, alle olimpiadi di Seoul, una disciplina meno popolare, il taekwondo, fece ingresso come sport dimostrativo olimpico per ottenere in seguito il riconoscimento ufficiale. Emilio, perciò, cercherà di essere promoter, senza esito felice, di un 'progetto impossibile', chiedendo l'aiuto anche di Chuck Norris che, anche attraverso la rivista Samurai di Bertoletti, chiese supporto alla World Martial Arts Hall Of Fame USA.

Emilio cercherà di promuovere il karate verso il riconoscimento olimpico, al di là di provenienza, stile, scuola, o federazione, un progetto che si applicherà con eventi e servizi fotografici in occasione di Atene 2004. In quella circostanza, cercherà l’appoggio anche degli organi tradizionali del karate italiano, chiedendo collaborazione a Fijlkam e Fikta.

La Fijlkam pugliese con Lodeserto e Tony Lobello all'inizio pare voglia collaborare, tuttavia, gli individui che circondano la figura di Emilio proprio in quel periodo pare siano tutti dei calcolatori, interessati solo al business, infatti, utilizzano la cosa per scopi di promozione personale utilizzarono la figura di Bevilacqua per promuovere i dojo di appartenenza. Il progetto si svilupperà con il meschino interesse di questi maestri 'approfittatori' (di cui Bevilacqua in diverse occasioni è stato sempre circondato, purtroppo).

Tuttavia, alcuni sembreranno seriamente interessati alla campagna olimpica, considerata comunque da molti senza speranza: attraverso la Fikta, con Jimmy referente di Como, Emilio si ritroverà a Milano al fianco di Hiroshi Shirai dopo venticinque anni dal loro ultimo incontro a Trani. Gli articoli che vengono fuori parlano di un 'sogno', il progetto olimpico di Bevilacqua, un sogno comune ma impossibile. Le ostilità e le invidie che hanno accompagnato quel progetto storico faranno di quell'esperienza un momento non costruttivo. Tuttavia, il motto "sempre avanti e oltre" spingerà Emilio a provarci ugualmente, contro dissensi e lo stupori di alcuni dirigenti del karate italiano. Un bel ricordo resterà la locandina del progetto olimpico che ritrae il campione e pioniere con il figlioletto tra le braccia (Gabriel Emilio Jr.), un messaggio molto forte e chiaro che vuole significare speranza. La speranza di qualcosa di impossibile.

Il progetto fallirà per l’ignoranza di molti, per indifferenza di dirigenti, per mancanza di una reale volontà. Bisogna crederci nelle cose. Tuttavia, Bevilacqua verrà premiato lo stesso per i suoi sforzi con il riconoscimento dell'assessorato allo sport della Provincia di Como, una medaglia che riceverà in occasione della Festa dello sport organizzata presso il Tempio Volta 2004 a Como. Un bel ricordo di impegno profuso.

Nota: Il karate è "stile di vita" per alcuni, sport di 'nicchia' per altri, ma non dimentichiamoci che, in ogni caso, è uno sport così popolare, forse l'arte marziale più famosa al mondo, che solo per questo meriterebbe il riconoscimento olimpico. Emilio ha fallito nella crociata olimpica, ma resta il merito indiscusso di averci provato. Tutti gli atleti di karate attendono il riconoscimento sin dai tempi di Seoul 1988, ma le Olimpiadi, restano per tutti un sogno.